RAI: Comunicato chiusura procedure di raffreddamento

RAI: Comunicato chiusura procedure di raffreddamento

Nei giorni 17, 18 e 27 Gennaio 2017 si sono concluse positivamente le procedure di raffreddamento aperte dalle RSU di PRODUZIONE, ROMA DG (EDITORIALE E STAFF) e RADIOFONIA di Roma, con la sottoscrizione di tre accordi firmati da RAI e dalle OO.SS. (Segreterie Regionali e RSU) di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, UGL-INFORMAZJONE, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL, SNAP e CISALCOMUNICAZIONE (queste ultime due sigle limitatamente alla sola RSU Produzione).

I tre accordi contengono un’ossatura comune, fatta di istituti che sono stati introdotti per tutte e tre le Unità Produttive (in particolare in tema di appalti, collaborazioni, valorizzazione delle professionalità interne e limitazioni nell’utilizzo delle professionalità esterne). Sono state poi sottoscritte norme e istituti propri di ogni singola realtà produttiva che vedremo nello specifico. Resta inteso che questi tre accordi ricadono sulla sola realtà romana, con l’auspicio che, con analoghi accordi a livello nazionale, auspicabilmente migliorativi rispetto a quelli locali, si possano estendere a tutte le realtà aziendali

  • Rai conferma il superamento “dell’assegnazione all’offerta al massimo ribasso”, sistema che ha favorito il ricorso agli appalti selvaggi e al progressivo peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori degli appalti, in favore “dell’assegnazione all’offerta maggiormente conveniente”, che dovrebbe contenere il peso dell’offerta economica e assicurare una maggiore attenzione verso la qualità del servizio, nonché riequilibrare sostanzialmente il costo del Lavoro (fra quello “interno” e quello “esterno”) favorendo il rientro degli appalti non necessari. Nella Commissione che verrà costituita (vedi più avanti), l’obiettivo delle OO.SS. è quello d’intervenire nella logica dei bandi di gara e dei parametri di riferimento utilizzati, affinché un eccessivo peso dell’indicatore dell’offerta economica non faccia reintrodurre surrettiziamente il massimo ribasso. • Nei casi di cambio appalto e su richiesta delle segreterie regionali firmatarie, entro 15 gg. dal ricevimento della richiesta, RAI s’impegna a convocare una riunione fra Rai, segreterie regionali delle OO.SS. firmatarie del presente accordo, ditta in appalto entrante, ditta in appalto uscente e OO.SS. delle società in appalto medesime, per tentare di risolvere i problemi occupazionali derivanti dal cambio appalto. Si tratta di un passo importante in direzione della “clausola sociale”, che ha come obiettivo quello di evitare quei meccanismi perversi ai danni dei lavoratori degli appalti, che a ogni cambio sono ostaggio dei capricci delle varie ditte che si susseguono.
  • Oltre a riconfermare che RAI deve ispirarsi a principi di eticità e di responsabilità sociale d’impresa nell’attribuzione e gestione degli appalti, l’Azienda s’impegna a introdurre nei bandi l’obbligo dell’applicazione, per le ditte in appalto, dei contratti sottoscritti dalle OO.SS. maggiormente rappresentative, compatibilmente con quanto previsto dalle normative vigenti.
    Questo significa che chi lavora con Rai non potrà più applicare contratti sottoscritti con Sindacati gialli e di comodo, che hanno minimi salariali inferiori anche al 30% rispetto a quelli regolari e che danneggiano i lavoratori e la qualità del servizio in appalto. Lo scopo è quello di garantire maggiori diritti e tutele salariali ai lavoratori, e di aumentare il costo complessivo degli appalti, al fine di renderli meno competitivi e meno appetibili rispetto al lavoro interno.
  • Viene istituita una Commissione paritetica azienda-sindacato per verificare la corretta applicazione dei tre accordi e con una serie di competenze specifiche. La Commissione sarà composta dall’Azienda e per parte sindacale, da un componente indicato dalle segreterie regionali e una RSU per sigla (la RSU sarà di volta in volta di editoriale, o di produzione o di Radiofonia, in base agli argomenti trattati e alle relative ricadute sulle tre Unità Produttive).

 

– La Commissione dovrà recepire i dati su organici e organizzazione del lavoro con particolare attenzione ai volumi di saturazione delle professionalità interne sulle attività di pregio, e avrà il potere di segnalare situazioni di cattiva allocazione del personale interno, cattiva utilizzazione o sotto-utilizzazione del medesimo. Inoltre, verificherà le pianificazioni delle risorse tecniche, per evitare quelle sottrazioni di potenzialità produttive dai settori che generano appalti, evidenziando ove necessario alternative produttive che comportino una ottimale utilizzazioni delle risorse interne, favorendo il superamento delle attuali strozzature organizzative che, di fatto, favoriscono il ricorso all’appalto o alla collaborazione esterna.

– Attraverso la verifica dei livelli di saturazione e di allocazione ottimale delle risorse interne sulle attività di pregio, le OO.SS. cercheranno di indirizzare la Commissione verso un’auspicabile riduzione delle collaborazioni esterne, riducendone il numero e i relativi costi per l’Azienda. A quel punto, fatte salve le collaborazioni necessarie e genuine, si aprirà il capitolo di un percorso di stabilizzazione di queste figure, principio già affrontato in alcuni tavoli nazionali.

– La Commissione avrà il potere di segnalare anche tutti i deficit tecnologici che concorrono ormai in modo sistematico alla potenziale esternalizzazione di fondamentali asset produttivi e di lavorazioni storicamente facenti parte del perimetro tradizionale Rai.

– La Commissione sarà il luogo in cui l’Azienda fornirà i dati su appalti esterni e collaborazioni esterne (limitatamente a tutto ciò che riguarda il sotto la linea e il non artistico), intrecciando i dati e le conoscenze. La progressiva implementazione quantitativa del “sistema ORE” e degli altri strumenti messi in campo dall’Azienda, dovrebbero ulteriormente favorire il lavoro della Commissione e il percorso di ottimizzazione nell’utilizzo dei lavoratori interni.

– La Commissione sarà anche il luogo in cui le OO.SS. potranno dare il loro contributo per indirizzare gli sforzi aziendali per il soddisfacimento dei bisogni formativi, riportando i fattori di criticità dei singoli settori in tema di conoscenze su apparati e nuove tecnologie, con l’obiettivo di superare quelle strozzature determinate dal mancato aggiornamento professionale dei dipendenti Rai, che favorisce il ricorso all’appalto e alle collaborazioni esterne.

2. AUMENTO DEL PERSONALE E PROBLEMATICHE SPECIFICHE

In tutte e tre le Unità Produttive, la carenza d’organico è molto spesso la causa che determina e/o giustifica il ricorso alle esternalizzazioni. Questa situazione, determinata soprattutto dal mancato reintegro delle uscite per pensionamento, raggiunge situazioni particolarmente pesanti in alcune aree e settori. In tutte e tre le Unità Produttive le OO.SS. hanno chiesto di reintegrare il personale mancante, con l’Azienda che ha opposto la necessità del rispetto delle compatibilità economiche complessive: più nello specifico, le segreterie regionali delle OO.SS. firmatarie accompagnate dalle RSU e la Direzione Radiofonia s’incontreranno entro la fine di febbraio c.a. per una sessione specifica sulle carenze d’organico che stanno pericolosamente mettendo a rischio il mantenimento degli standard professionali e qualitativi in quella Direzione. Le OO.SS. hanno inoltre proposto una razionalizzazione organizzativa degli studi, oggi allocati in diversi cespiti, molti dei quali in affitto da privati o altre società. L’accorpamento in unico cespite, con lo sfruttamento del patrimonio immobiliare di Rai, potrebbe portare a una razionalizzazione produttiva e a un consistente risparmio

2 febbraio 2017

p. la Segreteria Regionale

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