Incontro DG Rai Pubblicità
Il giorno 31 marzo si è svolto l’incontro tra le segreterie nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil unitamente alle Rsu e il Direttore Generale accompagnato dalla direzione del personale di Rai Pubblicità, presente anche la Rai.
Nel confronto l’azienda ha illustrato il dato economico confermando l’andamento positivo previsto sull’anno 2016: 700 milioni di Euro il fatturato.
Va registrato un accantonamento di 10 milioni di euro, legato alle vicende dell’IVA su cui c’è una inchiesta in corso, elemento che non ha consentito all’azienda di registrare un utile sull’anno.
Nonostante il dato positivo, Rai Pubblicità, conformandosi alla posizione di Rai ha confermato la volontà di non rinnovare il contratto nazionale di lavoro.
Si è riservata, così come ha fatto Rai, di indicare a bilancio definito di dare riscontro al raggiungimento del risultato di previsione per provvedere all’erogazione del premio di risultato sull’anno 2016.
La scriventi OO.SS., così come in Rai, hanno espresso assoluta contrarietà alla pregiudiziale posta da Rai Pubblicità sulla parte economica del contratto nazionale di lavoro (aumento dei minimi contrattuali).
Le stesse hanno chiarito la differenza tra erogazione del Pdr, dovuto se il risultato economico è stato raggiunto e rinnovo contrattuale che con la sua articolazione parte normativa e parte economica, è soggetto a contrattazione e sottoscrizione tra le parti.
Nei prossimi giorni si verificherà la risposta aziendale sul PdR e si verificherà dopo le dichiarazioni al tavolo la volontà di rimuovere la pregiudiziale sul rinnovo del contratto.
Nel contempo, le OO.SS., hanno deciso di procedere con le assemblee informative sui luoghi di lavoro, così come si sta facendo in Rai, per dare una risposta immediata alle indisponibilità aziendali attraverso la mobilitazione.
Inaccettabile, dopo mesi di confronto sulla materia contrattuale e con 3 anni di ritardo sulla rinnovazione, porre una pregiudiziale del genere.
Inaccettabile il mancato aumento dei minimi soprattutto per i lavoratori precari, quelli assunti dopo il 1995 e con i salari più bassi.
Nei prossimi giorni si terranno le assemblee per decidere le modalità di mobilitazione.
Roma, 3 aprile 2017