RAI: Repetita Iuvant

RAI: Repetita Iuvant

Purtroppo nell’ultimo mese si sono verificati ancora degli incresciosi episodi che dimostrano il basso livello di attenzione alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori:

  • presso lo Studio di Domenica In – L’Arena, situato nel cespite produttivo di Cinecittà, il giorno 26 maggio 2017 a seguito di un grave malore di una collega, è stata denunciata la mancanza del medico di scena la cui presenza, è bene ricordare, è obbligatoria negli spettacoli con pubblico;
  • diverse interruzioni del servizio elettrico hanno interessato i cespiti Centro Servizi Salario 1 e Salario 2 nella giornata di lunedì 19 giugno 2017 senza che il blackout elettrico fosse compensato dall’intervento dei gruppi di continuità di cui i due centri sarebbero dotati.

Si sono così registrati:

  • L’impossibilità di fruire di un pasto caldo a mensa, sia a pranzo che a cena.
  • L’aumento drastico delle temperature negli ambienti di lavoro causa l’interruzione della climatizzazione.
  • Da ultimo, ma ben più grave: la totale mancanza di luci, comprese quelle di emergenza e delle vie d’esodo, presso tutto il Salario 2, con decine di colleghi costretti ad uscire dagli ambienti di lavoro e muoversi verso l’uscita facendo affidamento solo sulle torce dei telefonini.

Il suddetto blackout segue di poco quello occorso nel centro di Via Teulada lo scorso 19 maggio, quello in Dear del 29 marzo 2016, quello sempre a Teulada del 4 marzo 2016 ed infine quello presso il Salario 1 il 6 agosto 2015, per citare solo quelli di nostra conoscenza.

È chiaro che in Rai esista un problema legato alla erogazione del servizio elettrico.

Questa cattiva gestione suggerisce scenari preoccupanti in caso di necessità in cui la presenza delle luci di emergenza potrebbe fare la differenza tra esodi sicuri e/o pericolosi.

In una grande azienda come la Rai la sicurezza sul posto di lavoro dovrebbe essere fondamentale; perché allora tanta approssimazione?

L’articolo 32 della Costituzione qualifica come “fondamentale” il diritto all’integrità fisica e psichica, nel senso di poter avere e godere di un ambiente di vita e lavoro salubre.

Purtroppo Rai in più di qualche circostanza ha disatteso le più elementari norme di sicurezza sul posto di lavoro.
Nel settembre 2013, solo l’intervento della ASL competente – incaricata di intervenire dopo le inascoltate richieste sindacali – impose un deciso stop all’utilizzo in locali interrati di personale addetto ai costumi nel Centro di Produzione di Teulada. Locali in cui – peraltro – era alto il rischio di presenza del Randon.

Nel 2014 non vennero svolti i corsi annuali sulla sicurezza, obbligatori per legge.

Nel 2015 vennero finalmente sostituite le cassette di primo soccorso fino a quel momento vuote o carenti di materiale. Ancora su indicazione sindacale.

A marzo 2016 si evidenziò davanti a centinaia di persone nel Centro produttivo di Via Teulada il malfunzionamento delle luci di emergenza, delle illuminazioni delle vie di esodo e la totale impossibilità di comunicare e coordinare l’emergenza con i telefoni perché inutilizzabili.

Nel maggio 2016 l’incendio di un cumulo di rifiuti accatastato nel Centro di Produzione di Saxa Rubra mise in luce la pericolosa carenza impiantistica del sistema antincendio del cespite.

Ancora del 2016, durante i mesi estivi, ancora un’ispezione della ASL impose la bonifica e la sanificazione di alcuni ambienti di lavoro nel Centro Servizi Salario, dopo che per circa tre anni le stesse richieste da parte del sindacato erano state del tutto disattese.

Nell’estate 2016 negli studi di Cinecittà crollava la struttura dell’impianto pneumatico che sorreggeva i ponti radio di riserva, e di fronte alle foto postate dai colleghi sul posto, la Rai si celava dietro un laconico non ci risulta.

Ad oggi l’impiantistica elettrica di alcuni studi di Teulada e Saxa Rubra risulta fuori norma dal 2002.

Impiantistica più volte fotografata per testimoniare principi di incendio.

Infine è doveroso ricordare che il Centro di Produzione della Dear ospita la struttura esterna dei muri di cinta contenente amianto che dopo circa 60 anni di onorato servizio sta lentamente deteriorandosi con rischi per la salute dei dipendenti.

In una dialettica costruttiva, la UilCom ha sempre cercato di segnalare preventivamene le anomalie e le condizioni di pericolo potenziale. Soltanto in quelle situazioni di palese disinteresse si è resa necessaria la presenza di attori esterni al fine di garantire a tutti le dovute condizioni di sicurezza.

La presente comunicazione valga da incentivo a tutti i lavoratori a segnalare eventuali minacce alla sicurezza; solo tramite una diffusa consapevolezza dei rischi, aumenta la possibilità di prevenire possibili incidenti.

p. la Segreteria Regionale

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