RAI: Prosegue la lunga estate calda a produzione news

RAI: Prosegue la lunga estate calda a produzione news

In seguito alla riunione di martedi 26 scorso tra la RSU e la direzione Produzione TV, ci sono stati pochi chiarimenti e sono rimaste molte disconferme che ci costringono ad aprire le procedure di raffreddamento.

In particolare nell’area Studi non c’è pace. Dopo un’estate burrascosa con un problema sulle ferie che ha costretto tanti colleghi a tagliarne una parte e ad una organizzazione del lavoro al limite del disservizio, l’azienda era intervenute in alcune realtà (TGR di sera, TG2 di mattina, cambi all’interno di Rainews e Teleport meno frequenti). La prevista sinergia con la produzione è stata, a nostro avviso, carente anche a fronte di numerose notizie di personale della produzione facilmente liberabile o libero da impegni.

Su questo l’azienda ha affermato che l’aver spostato il c.d. Delta di 11 unità direttamente sotto la gestione della produzione consentirà una gestione più fluida della sinergia con riprese interne per la prossima estate. La RSU sottolinea di dover essere informata preventivamente sui movimenti di personale interessato e sui criteri adottati dall’azienda per tali movimenti.

L’organizzazione estiva basata sull’emergenza e permessa da un calo delle attività in quantità e complessità, ha evidentemente ingolosito la direzione che ha pensato di modificare turni e assegnazioni prevedendo, nella routine quotidiana, numerosi spostamenti di squadre all’interno di saxa rubra. Un modello più dinamico che consentirebbe, a detta della direzione, di migliorare la copertura nelle ore centrali della giornata e di consentire un ampliamento delle competenze tra tutto il personale di produzione news superando di fatto il concetto di “squadra” che segue uno studio.

Nell’operazione scompare la squadra di N alla TGR, prevedendo che l’edizione notturna venga realizzata da “ritagli di personale” da altre attività. La squadra di orario SG (6:00-14:35) della TGR si sposta dalle 8 al TG2 inglobandone le attività, viene creata una squadra di orario 2S (14:25-23) che copre le registrazioni del TG2 per qualche ora, poi si sposta a RAN e alla TGR, mentre verrà implementata una squadra di orario F per i cambi a RAN, il TGR delle 14 ed altre attività non meglio definite. Per un periodo di tempo imprecisato ci saranno due squadre “Gemelle” di orario SG (TGR e TG2) che, nello svolgimento dell’attività dovrebbe consentire lo scambio di competenze tra il personale normalmente operante nei due diversi studi.

Per stessa ammissione aziendale la formazione effettuata lo scorso anno tra i lavoratori di RAN non ha dato i frutti sperati. Infatti è chiaro a chiunque che se faccio un corso su un apparato o un impianto e poi non ci opero mai, dopo qualche mese il corso è vanificato. Ora si tenta il contrario… ti metto a lavorare in uno studio tentando un affiancamento e mi aspetto che le cose funzionino. Difatti la platea di lavoratori interessati non è propriamente la stessa dei corsi fatti nell’anno scorso.

Questa RSU è ovviamente favorevole all’ampliamento e al miglioramento delle competenze per tutto il personale, ma con metodo. Abbiamo ribadito alla dirigenza che il solo affiancamento è insufficiente. In produzione news ci sono 6 realtà produttive differenti, con alcune importanti analogie tra gli apparati, gli impianti e le modalità produttive ma con notevoli differenze di alcuni studi (ad es Saxa4 e TGR) con differenze di impianto consistenti tra gli altri (TG1 e TG3 più simili, TG2 di una generazione precedente), con apparecchiature configurate in modalità differente a seconda degli utilizzi. In tutto questo Rainews24 vive una realtà differente anche di modalità lavorative da quella di tutte le altre Testate. Spostare intere squadre dalle loro consuete attività espone ai seguenti problemi:

Venendo meno il concetto di squadra si rischia di estendere al Tg2 la problematica più volte sollevata per la TGR. Non essendoci un riferimento tecnico continuo si rischia di non poter garantire la perfetta funzionalità di uno studio in quanto verrebbe meno la possibilità di un primo intervento rapido ad opera dei tecnici. Questo avviene sia per la possibilità che non ci sia la completa e approfondita conoscenza dell’impianto sia perché il continuo spostamento da uno studio all’altro non consente di avere, per il singolo lavoratore, il tempo di seguire una determinata attività di manutenzione.

Si incrementa il rischio di disservizi. Il lavoro della produzione televisiva (anche nei telegiornali) è un’attività complessa fatta di dettagli e della sua cura. Come sopra, il rischio di perdere modifiche o dimenticare modalità produttive particolari all’interno di un’attività senza la “rete di protezione” di avere una squadra di base espone i lavoratori al rischio disservizi, vuoi per la possibilità che non si abbia la necessaria padronanza dello strumento, dell’impianto, della trasmissione, vuoi per i limiti intrinseci di avere personale che ruota senza regole non meglio specificate su 6 postazioni lavorative profondamente diverse.

Il turno SG cosi come modificato ha carichi di lavoro eccessivi. Si trova a realizzare il prodotto di punta (il TG2 delle 13 che è storicamente uno dei più “complicati” per lunghezza e modifiche continue) proprio nel momento in cui c’è un inevitabile calo di concentrazione a causa di una mattinata iniziata presto (alle 6) e fitta di impegni tra dirette (tra cui il talk “Lavori in Corso”) e registrazioni e due studi da avviare. Pur avendo avuto un impegno aziendale ad analizzare il carico di lavoro e a spostare le registrazioni previste in coda orario (che sforano in straordinario), resta comunque il problema di una edizione principale realizzata a fine turno.

Una delle questioni sollevate al momento della divisione fu quella dell’assenza della figura dell’ispettore di studio dentro produzione news. Tale figura viene infatti richiesta in maniera estemporanea alla produzione al bisogno. In realtà spesse volte le attività dell’ispettore vengono delegate alle altre figure professionali di studio o al direttore di produzione pregiudicando il corretto flusso di lavoro.

La già complicata gestione degli orari (con i lavoratori di alcuni studi che ruotavano su un ciclico e quelli del bacino di RAN su preferenze) rischia di impattare ulteriormente su violazioni già presenti (mancati stacchi, mancati NL da orario non sempre concordati, iniqua distribuzione di turni).

L’assegnazione delle mansioni è già una gran confusione. Infatti nel mescolare esperienze e storie lavorative tanto differenti (RAN/TGR con i lavoratori delle altre testate) si rischiano scorrette assegnazioni tra personale che ha intercambiabilità, operatività, conoscenza degli impianti e livelli di inquadramento differenti e spesso non consoni alla normale attività di uno studio.

Nonostante le dichiarazioni dell’azienda per cui nessuno verrà messo in condizione di fallire il suo lavoro, e che gli affiancamenti proseguiranno fino a quando i lavoratori si sentiranno sicuri, questa RSU ha bisogno di risposte chiare e di un piano di formazione organico dettagliato per ogni lavoratore interessato alla rotazione, di una modulazione sensata e contingentata dei criteri di rotazione pena la impossibilità per il personale tecnico di GARANTIRE UNA PIENA OPERATIVITA’ degli APPARATI e delle sue FUNZIONI mettendo a rischio il livello e la messa in onda della produzione televisiva delle NEWS.

Per tutti questi motivi la RSU di produzione ha aperto le procedure di raffreddamento. Come previsto dagli accordi verrà convocata per tentare di ricomporre la vicenda dopo di che, se l’esito sarà negativo, verrà convocata un’assemblea con i lavoratori del settore per decidere eventuali azioni di lotta a supporto della vertenza.

Rsu di produzione di Roma

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