RAI: Perché riteniamo insufficiente la risposta aziendale sui black-out

RAI: Perché riteniamo insufficiente la risposta aziendale sui black-out

La risposta che l’Azienda ha dato alla nostra richiesta di informativa sui black-out elettrici che da ultimo hanno riguardato il Centro Servizi Salario non possiamo che ritenerla insufficiente, visto che il tono della stessa è volto a derubricare i gravi fatti accaduti ad un incidente dovuto a un disservizio del gestore elettrico, punto di vista dal quale non potremmo essere più lontani.

I black-out del 19 giugno 2017 seguono infatti (e citiamo solo quelli di cui siamo a conoscenza) quello occorso nel centro di Via Teulada lo scorso 19 maggio, quello in Dear del 29 marzo 2016, quello sempre a Teulada del 4 marzo 2016 ed infine quello occorso presso il Salario 1 il 6 agosto 2015. Troppi episodi che indicano una grave ed intollerabile mala gestione dei sistemi elettrici di emergenza, che si concretizza in una totale assenza di manutenzione e rinnovamento delle batterie e dei gruppi elettrogeni deputati alla continuità delle dirette, delle lavorazioni e da ultimo ma più importante dei sistemi di supporto delle evacuazioni e del comfort climatico degli ambienti di lavoro.

È intollerabile che il 19 giugno 2017 nel Salario 2 non ci fosse una singola luce di emergenza accesa nelle vie d’esodo, in un palazzo che presenta delle scale e dei lunghissimi corridoi completamente privi di illuminazione solare: rabbrividiamo al pensiero di cosa sarebbe potuto succedere in caso di incendio. La soluzione proposta, la fornitura di torce elettriche presso la Centrale Allarmi, è a dir poco offensiva per la prevedibile inefficacia. Contraddicendo la risposta aziendale i generatori di emergenza dopo le 17 di quel giorno erano ben sotto la soglia di efficienza, visto che le due palazzine sono state fino a notte prive di condizionamento e la mensa non ha potuto usare forni e piastre per assicurare piatti caldi.

Quello che serve è un totale ammodernamento dei sistemi di supporto di tutti i cespiti del Centro di Produzione di Roma e la revisione dell’appalto (ammesso che ve ne sia uno) della manutenzione degli stessi: ACEA RETI, responsabile secondo l’informativa aziendale dei black-out, ha effettuato i lavori sui suoi cavi in nemmeno 2 settimane: lo stesso non possiamo purtroppo dirlo degli impianti RAI, che così misera prova di sé hanno dato.

p .la Segreteria Regionale

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