RAI: Emergenza coronavirus e smart working

RAI: Emergenza coronavirus e smart working

In data 27 e 28 febbraio si sono incontrate la RAI e le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTELCISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL, per discutere dei provvedimenti presi dall’Azienda a seguito dell’emergenza Coronavirus (rif. comunicato del 25 febbraio u.s.) e per l’introduzione dello Smart Working, così come previsto dal Decreto della Presidenza del Consiglio del 25 febbraio u.s.
In forza di questo decreto, l’Azienda ha deciso di introdurre autonomamente lo Smart Working nella sede di Milano. Questa introduzione unilaterale non preclude naturalmente la possibilità di un accordo successivo con le OO.SS. per la regolamentazione complessiva della materia in RAI, ma in questa fase emergenziale, che il decreto delimita fino al 15 marzo 2020, il regime applicato nella sede di Milano è da considerarsi di esclusiva emanazione aziendale.

Più nello specifico, con la circolare allegata, l’Azienda stabilisce che tutti i lavoratori della sede di Milano, la cui attività sia compatibile col regime di lavoro agile, forniti di strumenti aziendali (computer e VPN) e in grado di fruire di valida connessione di rete, potranno essere messi in Smart Working su richiesta individuale, o anche senza la firma dell’accordo individuale, come previsto dal decreto che, è opportuno ricordarlo, si applica alle Regioni Lombardia, Veneto, Friuli, Trentino Alto-Adige, Piemonte e Liguria. Tale regime di lavoro agile avrà durata fino al 15 marzo 2020, fatte salve eventuali proroghe di legge, per poi annullarsi in attesa di un accordo complessivo che dovrà essere discusso con le OO.SS.

I lavoratori manterranno l’attuale orario di lavoro, pause comprese; avranno diritto al contributo mensa che verrà liquidato in busta paga e, soltanto per i lavoratori turnisti, verranno mantenute le indennità previste. Si precisa che non verranno invece pagate le eventuali maggiorazioni per lavoro notturno.

A questo proposito le OO.SS. preso atto che l’Azienda si sta muovendo in emergenza e in forza di un Decreto della Presidenza Del Consiglio dei Ministri hanno sollevato alcune obiezioni di merito e di metodo:

  1. Le OO.SS. in primo luogo hanno ribadito che la decisione aziendale di partire unilateralmente, non solo non preclude la strada di un successivo accordo, ma non implica affatto che gli istituti non condivisi di questa sperimentazione debbano essere traslati
    automaticamente nella nuova regolamentazione. Al contrario, le OO.SS. verificheranno puntigliosamente che l’Azienda si muova entro i confini imposti dal Decreto.
  2. Le OO.SS. hanno raccomandato all’Azienda di chiarire nettamente ai lavoratori coinvolti dal provvedimento i termini temporali, tecnici e organizzativi del loro impegno in Smart Working.
  3. Le OO.SS. hanno criticato il discrimine che si potrebbe creare fra lavoratori dello stesso settore che, non essendo forniti degli stessi strumenti aziendali, potrebbero essere tenuti a casa o essere costretti a lavorare in sede, pur svolgendo lo stesso tipo lavoro.
  4. Le OO.SS. hanno raccomandato all’Azienda di allargare il provvedimento, anche alle altre sedi delle Regioni previste nel Decreto: in questo caso, escludere Venezia o Torino dalla sperimentazione è sembrata una curiosa interpretazione del Decreto.
  5. Le OO.SS. hanno raccomandato all’Azienda di non confondere lo Smart Working con il telelavoro, istituto contrattuale quest’ultimo non solo diverso dal primo, ma, soprattutto, non rientrante nei limiti del Decreto emergenziale.

Di fronte a questi rilievi e raccomandazioni delle OO.SS., l’Azienda, pur apprezzando lo sforzo e il senso di responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori RAI e dei loro rappresentanti, ha ribadito la necessità di muoversi unilateralmente, in ottemperanza del Decreto. Ha comunque
preso atto di alcune raccomandazioni sindacali, ivi compresa quella relativa all’allargamento della sperimentazione in emergenza anche alle sedi ubicate nelle altre regioni della cosiddetta zona rossa.

Le OO.SS., nel ribadire la loro ferma intenzione di arrivare a un accordo condiviso sul tema Smart Working, verificheranno puntigliosamente come l’Azienda applicherà questo istituto e se e come le raccomandazioni espresse verranno recepite dall’Azienda da ora fino alla fine dell’emergenza.

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL FNC-UGL SNATER LIBERSIND-CONFSAL

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